MERCOLEDI’ 26 NOVEMBRE 2025 DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 17.45
FORUM DELLA NON AUTOSUFFICINEZA E DELL’AUTONOMIA POSSIBILE
(MAGGIOLI, ML09)
c/o il Centro Congressi Savoia Hotel a Bologna
Al FORUM della NON AUTOSUFFICIENZA della Maggioli, a Bologna!
Il 26 novembre tornerò a parlare di DEMENZE GIOVANILI
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Abstract
Una volta, e neanche tanto tempo fa, finivano in manicomio.
Ora non si viene rinchiusi in quei tristi luoghi. Tuttavia, per chi va incontro ad una forma di demenza e per la sua famiglia la strada appare in salita sin dai primi sparuti e misteriosi segnali tra i tanti che inaugurano il corso di queste malattie, segnali da interpretare tenendo presente che nelle scienze la soluzione di un problema diagnostico, in futuro anche terapeutico, dipende dalla nostra capacità di definirlo, di conoscerlo. Infatti, non è per nulla giustificato un comportamento fortemente intriso di AGEISMO quando tale preconcetto, il “razzismo dell’età”, priva spesso una persona anziana di una corretta diagnosi: “La sua memoria perde colpi? E’ normale, è anziano!”, ma neanche all’opposto è accettabile un atteggiamento come “Non può avere una demenza: è troppo giovane!”
Tra i veri aspetti che verranno trattati, ne riassumo alcuni qui.
“Non tutte le demenze iniziano col buco… di memoria”, malattia di Alzheimer compresa, e un esordio ben diverso dai luoghi comuni che imperversano in questo territorio può facilmente rappresentare un ulteriore ostacolo ad una provvidenziale diagnosi.
Quello che sta accadendo nel mondo a circa 4 milioni di persone sotto i 65 anni è ritenuto certamente un evento inatteso, sconvolgente per numerosi e comprensibili motivi: umani, sociali, lavorativi, economici, affettivi, assistenziali.
A ciò va aggiunto un ulteriore aspetto disastroso: nell’Alzheimer giovanile: esiste una buona possibilità che si tratti di forme geneticamente determinate. E’ il caso delle persone Down ma anche di Paolo Piccoli, noto dopo che Edoardo Leo ha guidato come regista il film Per te assumendone la veste come attore. Un caso umano e clinico tra i tanti che ho affrontato personalmente, utile per numerose riflessioni.
Infine, rispetto ai 14 fattori di rischio modificabili per demenze conosciuti attraverso la commissione internazionale guidata da Livingston, a livello preventivo nella popolazione più giovane sono stati riscontrati ulteriori e originali fattori di rischio modificabili socio-economici su cui è augurabile poter agire, in maniera tempestiva e con indubbia fatica, anche politicamente.
